Una riforma per punirli, e nella scuola rieducarli
Il DDL Valditara punisce i gli studenti per la condotta. Ma come sta messo il sistema scolastico italiano?
E buongiornoooo!
Partiamo dal presupposto che se non hai colto la citazione del titolo legata al Signore degli Anelli iniziamo male. Comunque, oggi parliamo di sistema scolastico in Italia. Così, debbotto. Sì perché la scorsa settimana è stato approvato il cosiddetto DDL Valditara o, per dirla meglio, la “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell'autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”. Come avrai intuito, il fulcro della legge riguarda le punizioni nei confronti degli studenti e delle studentesse, per arginare il fenomeno crescente delle violenze contro docenti, dirigenti e personale scolastico. O almeno così dicono.
Partiamo con ordine e poi approfondiamo anche come sono le condizioni delle nostre scuole. Quanto investiamo nell’istruzione? Com’è la salute degli edifici scolastici?
Iniziamoooo 💛
Partiamo dal presupposto che il DDL Valditara è già legge, e sarà in vigore da questo stesso anno scolastico dopo che la Camera ha confermato e approvato il testo che già era passato in Senato. L’attenzione principale di questa legge riguarda la condotta degli studenti italiani. Come prima cosa, capiamo quali casistiche sono state inserite e quali sono gli obiettivi.
Se prendi 5 in condotta? 🧯
Scatta la bocciatura. Il 5 potrà essere assegnato anche a fronte di comportamenti che costituiscono gravi e reiterate violazioni del regolamento di istituto. In caso di voto inferiore a sei, in sede di valutazione periodica, lo studente dovrà essere coinvolto in attività di cittadinanza attiva e solidale.
Se prendi 6 in condotta? ⛑️
Scatta il debito scolastico in educazione civica da recuperare a settembre. In questo caso, il consiglio di classe sospenderà il giudizio e assegnerà alle studentesse e agli studenti un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale. Se non viene presentato l’elaborato prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo o se il consiglio di classe dovesse valutare insufficiente, ci sarà la bocciatura.
Se vieni sospes*? 🪃
La sospensione fino a un massimo di due giorni comporterà il coinvolgimento dell’alunno in attività scolastiche di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare. Anche qui, alla fine, verrà prodotto un elaborato critico su ciò che si è appreso.
Se la sospensione dura più di due giorni, gli alunni coinvolti dovranno essere impegnati in attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche e individuate nell’ambito degli elenchi predisposti dall’amministrazione periferica del Mim.
E le aggressioni a dirigenti, docenti ecc…? 🗂️
Infine c’è il tema delle pene per chi commette reati in danni di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni. In questo caso, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, è previsto il pagamento di una somma da 500 a 10mila euro a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa.
La relatrice del Ddl, Grazia Di Maggio, ne ha parlato così:
“ E’ un passo in avanti importante nel progetto di riforma della scuola. Con il ritorno ai giudizi sintetici, l’attenzione al valore del voto in condotta, il divieto dell’uso dei telefonini, il welfare per i docenti e l’assicurazione gratuita per insegnanti e studenti - aggiunge - restituiamo dignità e autorevolezza ai docenti e diamo maggior peso alla responsabilità comportamentale degli studenti. Un cambiamento significativo nel sistema scolastico ed educativo italiano per formare i ragazzi di oggi, che saranno i cittadini di domani, ovvero il futuro della nostra nazione».
Ma davvero questo DDL dà nuova dignità e autorevolezza ai docenti e responsabilizza gli studenti?
Come sta messa la scuola? 🎒
Risposta breve: male.
Risposta lunga: male, per tante ragioni. In primis, inevitabilmente, il tema delle aggressioni nei confronti del corpo docenti e in generali dei lavoratori nel mondo scolastico. Nell’ultimo anno, rispetto al precedente, sono aumentati del 111% gli atti di aggressione nei confronti di presidi, docenti e personale tecnico-amministrativo, sono invece in calo (-11%) gli atti di violenza commessi da studenti. In generale, lo scorso anno ci sono stati tanti casi ripresi dalla cronaca nazionale e che hanno portato il ministro Valditara a parlare della necessità di un cambiamento culturale, ribadendo l’importanza del rispetto dell’autorità e delle regole in ambito scolastico.
Tenendo a mente questo quadro, dunque, risulta chiara l’importanza di prendere provvedimenti per limitare un fenomeno così problematico e pericoloso. Ma sono giuste le modalità? E’ giusto creare una legge che responsabilizzi (o colpevolizzi), unicamente gli studenti? E soprattutto, si può davvero pensare che introducendo la bocciatura legata al comportamento d’improvviso tutti i problemi legati alla responsabilità individuale e collettiva svaniscano e rendano tutti più saggi?
Una risposta all’ultima domanda viene direttamente dal Trentino, che ha deciso di non adottare il disegno di legge sul voto in condotta, come ha spiegato la vicepresidente della Provincia e assessora all’istruzione, Francesca Gerosa. Gerosa ha riconosciuto l’importanza del tema del bullismo e della violenza a scuola, ribadendo però che in Trentino l’obiettivo principale è far rispettare le regole di convivenza. Secondo l’assessore, è fondamentale formare individui capaci di mantenere un comportamento corretto in ogni contesto, anche fuori dalla scuola. Gerosa ha inoltre affermato che la bocciatura non rappresenta una soluzione definitiva ai problemi di condotta, poiché è necessario lavorare sul recupero dei ragazzi.
Insomma, certo che è importante la condotta; certo che è importante formare individui e cittadini responsabili, ma forse aggravare le pene e le sanzioni non è sempre la strada migliore per arrivare all’obiettivo. Sicuramente è la strada più breve e meno tortuosa però.
Perché a questo punto c’è un livello ancora più profondo di considerazioni da fare: la relatrice di Fratelli d’Italia dice che uno degli obiettivi del DDL è riportare la dignità nella scuola. Ma davvero la scuola ritroverà la sua dignità punendo di più gli studenti?
Ho trovato un bell’articolo di Orizzonte Scuola che riassume un paio di punti critici significativi dell’istruzione italiana:
💸 L’Italia investe il 4,2% del suo PIL nell’istruzione, che è inferiore alla media OCSE del 5,1%. La spesa per studente è di 11.400 USD, rispetto alla media OCSE di 12.600 USD. Questo indica una minore disponibilità di risorse finanziarie per gli studenti e le istituzioni educative rispetto ad altri paesi OCSE.
👩🏫 Gli insegnanti italiani tendono ad avere un’età avanzata, con il 60% dei docenti della scuola secondaria superiore che hanno 50 anni o più, e ricevono stipendi che sono solo il 69% di quelli di altri lavoratori con un livello di istruzione terziaria. Ciò pone l’Italia in una situazione di svantaggio per quanto riguarda l’attrattività della professione docente. In media, nell’OCSE, il 40% degli insegnanti ha più di 50 anni, e gli stipendi degli insegnanti variano significativamente, ma generalmente riflettono un rapporto più equo rispetto ad altre professioni con livello di istruzione comparabile.
Un altro articolo molto esaustivo e che centra le problematiche del sistema scolastico è quello di Chiara Sgreccia pubblicato su Domani.
🧱 La scuola cade a pezzi. Secondo il report di Cittadinanzattiva, da settembre 2023 a oggi sono stati 69 i crolli che hanno riguardato la scuola. Si tratta del numero più alto degli ultimi sette anni: distacchi di intonaco, cedimenti di soffitti, controsoffitti, solai, tetti, finestre, muri di recinzione e alberi caduti. Il motivo principale per cui queste strutture cedono è che sono vecchie e poco manutenute. Il 47% delle scuole è stato costruito prima del 1976, mentre di un altro 18% non si conosce neanche la data di realizzazione.
⛓️ Mancano gli spazi. Come ha detto il coordinatore nazionale del sindacato Rete degli studenti medi:
“Ogni volta che ci riuniamo ne parliamo. In tante scuole non c’è un luogo in cui fare assemblea d’istituto, ad esempio. Così gli studenti o sono costretti a dividersi in gruppi oppure a vedersi online. In altre, i laboratori sono stati convertiti in aule perché queste erano insufficienti per accogliere tutti gli alunni. E poi, non sono pochi gli istituti in cui manca la palestra”
🦽 Non c’è aiuto per i disabili. Secondo il Rapporto sulla sicurezza nelle scuole, solo il 40% degli edifici scolastici risulta accessibile agli studenti con disabilità motoria. Solo nel 17% delle strutture sono presenti segnalazioni visive per gli allievi con disabilità sensoriali.
Insomma, la dignità nella scuola 🙌
Ecco, diciamo che se il punto del DDL è riportare la dignità nella scuola, probabilmente l’obiettivo non verrà raggiunto. Come ha detto Francesco Costa dentro all’episodio del podcast quotidiano de Il Post, il “Morning” dello scorso 26 settembre, il rischio è quello di sembrare benaltristi. Ossia di sminuire il problema della violenza nelle scuole e di dire che i problemi sono ben altri e che quella non era e non doveva essere una priorità. Il benaltrismo è un fenomeno reale e rischioso, perché potrebbe portare a reputare non valida o inutile ogni riforma, in modo un po’ aprioristico.
In questo caso, però, avendo dato uno sguardo d’insieme a tutti i problemi della scuola, appare evidente che di problemi ce ne sono effettivamente altri. La violenza è uno di questi, ma pensare di risolverlo aumentando le pene non è efficace. Questo articolo de Il Post ha proprio analizzato il rapporto tra severità delle pene e tasso di criminalità (che si può applicare al discorso del comportamento scolastico). Nell’articolo si cita tra i vari uno studio del 2016, le cui conclusioni dicono che la “tolleranza zero” non incide in modo significativo soprattutto per i reati violenti.
Nel 2014, commentando l’inchiesta per corruzione nella costruzione del Mose a Venezia, Nordio disse: “Queste anime buone della politica vogliono veramente farci credere che, se avessero reintrodotto cinque anni fa reati come il falso in bilancio, episodi come quello del Mose non si sarebbero verificati? Per ridurre i reati servono invece pene giuste, ma certe. Poi è necessaria un’opera culturale per far capire ai giovani, ma in particolare ai loro genitori, che comportarsi in modo etico è utile alla società e quindi anche a noi stessi”.
Insomma: oltre a punire, bisognerebbe anche organizzare una rivalutazione strutturale e sistematica del sistema scolastico, che valorizzi gli insegnanti, gli operatori e gli studenti. Allora sì che si potrà parlare di dignità scolastica.
Il sondaggione rieducativo 👮
Ok, ora che hai un’idea più concreta e specifica di questo DDL, che ne pensi?
InsideZeta 👀
(Ossia tu che spii i dietro le quinte e le cose carine della Redazione)
L’InsideZeta di oggi in realtà è in prospettiva. Tra due giorni, quindi sabato 5 ottobre, accadranno due cose in contemporanea: sarà il quarto anniversario dalla nascita di SiamoZeta (panico è già passato così tanto tempo?!) e si terrà la prima riunione di Redazione dal vivo del dopo-estate.
Sarà una giornata bella pimpante che si concluderà con una rigorosa birrata. Seguiranno foto nel prossimo numero.
Il numero di oggi finisce qui. Spero che sia stato utile e interessante. Ci sentiamo tra due giovedììììì
Grazie ai nostri supporters: Matteo Biancifiori, Flavio del Fante e Roberto Scalise