La campagna elettorale che in realtà era un meme
La campagna elettorale per le elezioni europee non esiste, è solo un meme.
E buongiornooooooo! 💛
Le elezioni si avvicinano sempre di più, e questo è l’ultimo numero di Direct prima che entreremo nelle urne per adempiere ai nostri oneri da cittadini. Insomma, quale occasione migliore per fare qualche riflessione sulla campagna elettorale fin qui vissuta?
Ops, primo errore di giornata. Parlare di campagna elettorale è azzardato, è più che altro uno sforzo di fantasia. Si tratta di un riflesso incondizionato verso ciò che dovrebbe essere, ma non è stato.
Iniziamo con una domanda, quindi: ma a te sembra normale tutto ciò che è successo in queste settimane attorno al voto?
Iniziamooo 🚀
Vorrei dire “iniziamo con ordine”, ma la verità è che mettere ordine al caos politico a cui abbiamo assistito in queste settimane non è semplice, e forse non è nemmeno funzionale. Diciamo che il caos è stato parte integrante ed esplicativa della campagna elettorale.
Se dovessi riassumere il contesto attorno alle elezioni europee userei una sola parola: pochezza. Pochezza di tutto e sotto ogni punto di vista. Pochezza di idee, di valori, di confronti, pochezza di rispetto, di serietà e anche di campagna elettorale. Tutto è stato scarno, o peggio ancora, memabile.
Ho visto più meme che programmi elettorali, ma di gran lunga. E non mi riferisco ai meme prodotti dai cittadini comuni, ma proprio ai manifesti elettorali e agli slogan partoriti dai politici. C’è davvero l’imbarazzo (in senso letterale), della scelta. Senza nemmeno ricercare su internet, faccio qualche esempio di comunicazioni imbarazzanti che ricordo delle ultime settimane:
Vannacci e i suoi sproloqui su disabilità, antifascismo e diritti vari;
Il PD che consiglia a tutti di “ignorare” lo stesso Vannacci;
La Lega che si spende in manifesti giganteschi contro l’UE che vuole imporci di mangiare gli insetti;
Meloni che si autodefinisce “stronza”, che parla di “Telemeloni” e che sbeffeggia gli spettatori di La7;
Luigi Rispoli, il dirigente di Fratelli d’Italia che ha fatto un post in cui associava Schlein alla donna di Neanderthal.
E poi una menzione a parte la merita l’ultima trovata della Lega. Davvero, definirlo “memabile” non è uno scherzo, ma è letteralmente ciò che è successo. Sto parlando della lotta contro il tappo della bottiglia di plastica. A meno di due settimane dal voto, la priorità è criticare l’Unione Europea per la direttiva sui tappi delle bottiglie di plastica che non si rimuovono. Se non l’avessi vista con i miei occhi, avrei pensato fosse IA, un po’ come l’immagine sempre creata dalla Lega per confrontare l’Europa che vuole gli uomini incinti e la distruzione della famiglia tradizione vs la volontà della Lega di mantenere mamma-papà-figlio-figlia. E invece era tutto reale. Profetico fu quel genio di Turbopaolo con questo video. Immagino più o meno sia nata così l’idea per la campagna comunicativa contro i tappi.
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Superando l’ironia, la sensazione che ho condiviso con tutta la Redazione di SiamoZeta nel corso del tempo, è quella che si cada ogni giorno più in basso. Più si avvicinano le elezioni, più la comunicazione diventa minimalista e povera. Una sorta di tana del bianconiglio che conduce direttamente al degrado della politica.
Mettendo sul tavolo tutto questo discorso, mi rimane una domanda. Posto che votare è indispensabile e che ognuno deve farlo, saremmo sorpresi se si registrasse il record negativo di affluenza alle elezioni europee? Credo di no. Spero l’affluenza sia alta, ovviamente, ma ne dubito. E ciò che spero ancora di più è che questi dati non vengano strumentalizzati per andare contro i giovani, come a dire “lo vedete che la colpa è vostra che non partecipate e non vi impegnate?”. Non a caso sui social è spopolata un’iniziativa di 20e30 che suggerisce di premiare il “partito degli astensionisti”. Un modo per protestare che non incentiva al reale astensionismo, ma al manifestare attivamente la contrarietà verso questa pochezza politica.
Ora, dato che non voglio lasciarti chiudere la newsletter con questo sentimento di sfiducia e disillusione, ti consiglio un video. Lo ha prodotto The Vision, ed è un’intervista a Francesco Montanari, attore e artista fantastico. Credo che in questi pochi minuti di intervista siano presenti tutti i concetti essenziali da ascoltare per convincersi ad andare a votare. Semplicità, trasporto e capacità di pensiero critico che attualmente non sono tanto frequenti in giro.
Perché alla fine, come dice lui, le elezioni europee funzionano un po’ come le elezioni per il rappresentante di istituto al liceo: se non voti, o voti a simpatia, o voti senza leggere i programmi elettorali, diventi complice della tua disfatta.
Il sondaggione europeo ⭐
Allora non so se oggi sono stato troppo pesante o negativo io, però dato che si avvicina sempre di più il voto mi sembra incredibile che il livello di discussione elettorale sia fermo alle elementari. Però non lo so, magari sono io che vivo in una bolla con troppe aspettative/in cui non arrivano i discorsi costruttivi e illuminanti dei politici. Quindi, per confrontarci:
Inside Zeta 👀
(Ossia tu che spii i dietro le quinte e le cose carine di Zeta)
Come sempre le foto che finiscono qui dentro devono essere un po’ cringe. L’importante però è che siano dense di significato. E questa lo è. Questi siamo io, Andre e Ludo che torniamo da Siena dopo aver fatto un workshop di 3 ore ai ragazzi e alle ragazze dell’Università di Siena, sul tema dell’educazione digitale. Abbiamo parlato di algoritmi, fake news, di come si fanno post, video e di come si comunica efficacemente.
E’ stato bellissimo, non vediamo l’ora di rifarlo.
Per oggi è tutto. Mi raccomando, vai a votare e ci sentiamo tra due settimane. Ciaoooo